IL MUSICHIERE (1957-1960)
Il primo gioco a premi musicale della televisione italiana nacque sul modello di un programma in onda tra il 1952 e il 1954 sulla rete televisiva americana NBC. Il programma si intitolava Name that tune (Di’ il nome di quel motivo.) ed il suo “inventore” era Harry Salter. In Italia diventò Il Musichiere. Il direttore dei programmi RAI Sergio Pugliese ne affidò la cura a due grandi autori del teatro “leggero” italiano: Pietro Garinei e Sandro Giovannini. Il giovane regista Antonello Falqui, poco più che trentenne, venne scelto come regista mentre alla conduzione fu chiamato un simpatico attore di rivista che il pubblico era abituato a vedere sempre in coppia con Riccardo Billi. Parliamo di Mario Bonavolontà, in arte Mario Riva. Romano “de Roma”, dalla battuta pronta e salace, Mario Riva divenne ben presto il mattatore della trasmissione che – oltre al gioco musicale vero e proprio – prevedeva anche la partecipazione delle più prestigiose vedettes internazionali introdotte dal celebre “Ed ecco a voi… nientepopodimenochè…” del conduttore e che ogni volta dovevano dar prova delle loro doti canore. Tra gli ospiti si ricordano Anita Ekberg (la cui audacissima scollatura fece allora epoca e costò una bella tirata d’orecchie a Mario riva) , lo scrittore Mario Soldati che cantò un delizioso e malizioso ritornello francese, Louis Armstrong che si esibì in un duetto con Mario Riva sulle note di C’est si bon, i campionissimi del ciclismo Gino Bartali e Fausto Coppi che si esibirono nella parodia di Come pioveva, Perry Como che cantò un pezzo della tradizione musicale napoletana (Ohi Marì) e poi Totò, Primo Carnera ma anche Nat King Cole, Jane Mansfield, Joséphine Baker, Jane Russell e persino un intero gruppo di concorrenti del quiz Lascia o raddoppia capitanati dal conduttore Mike Bongiorno. Un ruolo importante venne riservato anche alle coreografie di Gino Landi, un maestro che per anni firmerà i grandi spettacoli del sabato sera. Ci sono poi le vallette. Le più famose restano Lorella De Luca e Alessandra Panaro, le due “cognatine” immortalate da Dino Risi nel film Poveri ma belli (1956). A loro si alterneranno poi Carla Gravina , Patrizia Della Rovere, Patrizia De Blanck, Marilù Tolo, Mimma Di Terlizzi e Brunella Tocci. Il meccanismo del gioco è molto semplice. Nella prima fase due concorrenti – una coppia alla volta – seduti su due sedie a dondolo e con indosso un paio di scarpe da tennis aspettano che l’orchestra di Gorni Kramer o una coppia di cantanti (Nuccia Bongiovanni e Johnny Dorelli sostituito poi da Paolo Bacilieri) accennino al motivo di una canzone. Se lo riconoscono debbono correre subito verso una campanella, suonarla e dire il titolo esatto del motivo. Per ogni canzone indovinata il concorrente guadagna un punto che Mario Riva segna su un apposito pallottoliere dalla sua postazione fissa. Se alla fine della prima fase il vincitore indovina anche il motivo misterioso – abilmente nascosto dal cigolio di una saracinesca – si intasca i soldi custoditi in una cassaforte e si assicura anche il diritto di tornare a gareggiare il sabato successivo. Alla fine della trasmissione ogni concorrente riceve in dono un fantoccio di pezza dal ciuffo arancione – Il Musichiere appunto – che fa felici tutti, anche i perdenti. Tra i campioni della trasmissione si ricordano Piera Farfarelli e soprattutto Spartaco D’Itri – dalle grandi sopracciglia nere – che con la vincita mette su un ristorante e lo intitola naturalmente Il Musichiere. C’è poi nella memoria anche la sigla della trasmissione, un vero e proprio inno all’ottimismo. Si intitola Domenica è sempre domenica inserita nella commedia di Garinei e Giovannini Un paio d’ali e che divenne subito popolarissima. A testimoniare il grande successo della trasmissione ci furono anche un gioco da tavolo in 3 versioni (tra cui una con le canzoni del festival di Sanremo), un festival musicale e una rivista pubblicata dalla Mondadori. Il programma si chiude dopo 3 stagioni e 90 trasmissioni il 5 marzo del 1960. Poco meno di sei mesi dopo, Mario Riva morirà tragicamente in seguito a una rovinosa caduta in una botola all’Arena di Verona dove doveva presentare il festival del Musichiere. A Roma ai suoi funerali lo saluterà una folla immensa…